top of page

Evoluzione e Omosessualità

I pareri sull’Omosessualità in campo medico, sociale, scientifico, spirituale, esoterico ed evolutivo, sono davvero diversi e, nella maggior parte dei casi, creano più confusione e discordia di quel che già viene a generarsi nel momento in cui un essere umano fa l’esperienza dell’omosessualità.

Noi rinasciamo come uomini e donne, di vita in vita, cambiando la sessualità di appartenenza; l’Anima (o Sé superiore) invece, non ha sessualità e non ne è condizionata. Il corpo fisico sì, e la psicologia della personalità di base (fisico, emotivo e mentale), deve fare i conti con la sessualità (etero od omo) e ne è profondamente influenzata.



Se esiste un problema alla radice, casomai, è proprio questo. Io non sono Andrea Zurlini, vengo chiamato in questo modo ma non è il mio vero nome. Tra l’altro questa identità, a livello di nome, è stata creata dai miei genitori all’atto di nascita in questa vita. Non ho 30 anni poiché la suddivisione del tempo in giorni, mesi e anni è del tutto arbitraria e convenzionale e non può determinare l’età (se mai esistesse) della mia coscienza. Sulla mia carta d’identità può esserci scritto un numero. Eppure quel numero rimane quello che è, un numero, ovvero un calcolo. Ma io non mi identifico in esso, la mia età è quella che «sento» nell’atto di volermi conoscere. Non sono “un uomo”, e non mi riconosco appartenente ad una categoria animale. Abito un corpo maschile in questa vita, questo è vero, e pertanto devo saper gestire questo accessorio che la Natura mi ha fornito per fare esperienza.


Se esiste un problema, casomai, è proprio riuscire a superare le identificazioni con la materia e tutto ciò che è transitorio e inconsistente. Se uno non lavora per costruirsi una “casa” in cielo (ovvero identificarsi con l’Anima), quando lascerà questa casa materiale non si ritroverà niente, e sarà destinato a soffrire ancora, a ricominciare da capo.


L’Omosessualità è un problema per la società di oggi? Il vero problema è il materialismo, la dualità e l’ignoranza. E queste malattie mentali sono fortemente presenti sia negli “etero” che nei “gay”. Dovrei giudicare un mio fratello perché sta facendo l’esperienza dell’omosessualità in questa vita? Dovrei giudicarlo sulla base del fatto che è evidente che gli esseri umani si riproducono grazie alle coppie di uomini e donne? Ma penso che questo egli lo sappia molto meglio di me, poiché sta affrontando un compito che non è per niente facile in questa vita, e dovrà saper trovare l’Amore oltre le maschere, oltre la convenzione, oltre il conformismo. Dovrei giudicare un fratello che sta vivendo una “lotta” molto più complessa di tutti coloro che sono eterosessuali? È chiaro che è più facile non dover fare l’esperienza dell’omosessualità nelle relazioni. I rapporti affettivi sono una materia complessa che richiede vite e vite di addestramento prima di poter capire quell’immenso meccanismo divino che è l’Amore e la Coppia Sacra. Per tutti è complessa. E ancor di più questa complessità è vissuta da chi fa l’esperienza dell’omosessualità, perché i ruoli si confondono, le carte in tavola si mischiano, il maschio, la femmina, l’uomo, la donna…


No, non sento nessun giudizio. Osservo molto invece e mi piace aiutare chi ne ha bisogno. Se l’omosessualità è vissuta con Gioia, Gratitudine, e Realizzazione, come può essere considerata “un errore”? Ma se porta frustrazione, complesso di inferiorità, continua eccitazione, morbosità del desiderio, inappagamento sessuale, ricerca continua del partner, ossessione dalle relazioni e dal godimento… allora, tutti i cari fratelli e sorelle che stanno vivendo tali condizioni, per quanto mi riguarda, hanno bisogno di aiuto e hanno bisogno di fare un grande lavoro su di sé.


Ma non è forse vero che tali condizioni psicologiche negative, e la schiavitù dal “desiderio sessuale” appartengono anche a tutti coloro che vengono definiti “etero”? Non siamo forse tutti nella “stessa barca”? Anziché dividerci e classificarci, non potremmo aiutarci, prima di ogni cosa, a trovare il nostro posto nel mondo? Perché è proprio da quello che la Luce sgorga…


La parola d’ordine è E-V-O-L-U-Z-I-O-N-E, questa riguarda tutti. Non solo uomini e donne, etero e gay, ma anche animali, vegetali e minerali. È l’unica, vera, grande parola che accomuna tutti. Non esistono uomini, donne, gay, etero, bisessuali, ermafroditi, ecc. Esistono Coscienze in Evoluzione che fanno esperienza. E se queste esperienze li portano verso il dolore, e se questo dolore diventa ciclico e senza via d’uscita, allora siamo sicuri che c’è bisogno di Luce per guarire. La Luce è Coscienza, Amore, Verità, Crescita, Saggezza e Consapevolezza. La Luce è Dio, che è in tutte le cose.


Andrea Zurlini



bottom of page